Stagioni
2024
La stagione 2024 un altro successo. Sono nati ad oggi 17 falchi pescatori, record italiano finora. Con l’aggiunta del nido in Sardegna e un’altra coppia riproduttiva che ha schiuso due uova. Così suddivise: 3 nati in primo nido Porto Conte, 2 in nuovo nido Porto Conte. 3 nati in Feniglia, 3 in Diaccia Botrona 2 ad Orbetello, 2 ad Orti Bottagone e 2 al Parco Maremma. Di questi, uno è morto nel nido in Diaccia Botrona, per incidente causato da una spigola ancora viva che ha gettato con un colpo di coda il piccolo fuori dal nido.
Dopo l’estate, tutti e 16 i giovani si sono involati con successo. Un bel risultato.
Di questi, 7 hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere Africa (Marocco, Algeria, Mauritania) e ben 4 hanno fatto migrazione lunga superando il deserto del Shaara.
Di recente abbiamo avuto i risultati da ISPRA per l’esame biologico dei sessi.
Su 17 nati, ben 10 femmine e 7 maschi. Sul primo nido di Porto Conte ben tre femmine su tre uova schiuse. E sono 4 le femmine che hanno superato il Mediterraneo.
Unico neo e brutta storia, due giovani involati dal nido dell’Oasi WWF Orti Bottagone sono morti per impatto con le pale eoliche di fronte l’Oasi a Piombino. Sempre regolari invece le presenze nel nido di Capraia, individui singoli e non coppie, che fanno ben sperare per la prossima stagione.
2023
Il 2023 è sicuramente l’anno dei record per i falchi pescatori italiani. Il numero degli involi ha in effetti eguagliato quello del 2022 (12), ma per i dati che abbiamo a metà ottobre la situazione sembra molto migliore per quanto riguarda la sopravvivenza.
Lo scorso anno sui dodici involati avevamo 2 morti sicure, una probabile, 4 con GPS che non trasmettevano e 5 sicuramente vivi (3 lo sono ancora oggi).
Per gli involati 2023 non abbiamo morti né accertate né presunte abbiamo 2 GPS che non trasmettono e 10 sicuramente vivi.
Esaminiamo la situazione nido per nido
Parco Maremma Nido SP1
1 involato
Mina Femmina. Spostamenti modesti attualmente è nel medio tratto del fiume Ombrone in Provincia di Grosseto
Riserva Naturale regionale Diaccia Botrona
1 involato
Celine Femmina. Lo spostamento più spettacolare: dopo non essersi mai allontanata più di poche centinaia di metri dal nido il 24 settembre è partita e no stop la mattina dopo era già in Tunisia, avendo volato solo sul mare ha attraversato il Sahara algerino fino a raggiungere il Mali il primo Ottobre. Si è poi avvicinata alla costa atlantica ed attualmente è sul fiume Senegal che segna il confine tra lo stato omonimo e la Mauritania, nei pressi di un parco nazionale che si chiama “Santuario nazionale degli uccelli”, un nome che è tutto un programma.
Oasi WWF Orti Bottagone
3 Involati
Bobo Maschio. Dopo qualche giro toscano a corto raggio verso nord e una capatina nell’Arcipelago toscano (Elba e Pianosa) è partito verso sud e il 15 agosto Edd ha raggiunto ii laghi costieri del parco nazionale del Circeo. Dopo un passaggio sull’isola di Ponza e una a Castel Volturno (nel giro di due giorni) è tornato nuovamente nei laghi del parco del Circeo dove si trova ancora oggi
Bertè Femmina. È partita verso nord facendo la costa toscana poi tutta la Liguria fino ad arrivare in Costa Azzurra poi è tornata indietro facendo lo stesso percorso al contrario, dall’oasi ha tagliato per l’arcipelago toscano, Elba e Pianosa, poi Corsica fino al sud-ovest della Sardegna. Da lì dopo un tentativo verso sud e quindi verso l’Africa è tornata indietro e si è fermata negli stagni di Oristano dove è tutt’ora
Benji maschio. Anche lui ha seguito la rotta di Bertè, Toscana e liguria, però non ha passato il confine italiano e tornata indietro ha proseguito verso Orbetello frequentando però assiduamente il medio corso del fiume Albegna dove si trova tutt’ora
Oasi WWF di Orbetello
2 Involati
Omega maschio. Partito verso sud molto presto, il 2 di agosto, facendo tutta la costa tirrenica 4 giorni dopo ha passato lo stretto di Messina, proseguito lungo la costa nord della Sicilia per arrivare l’8 agosto nel Trapanese dove ha stazionato anche nell’oasi WWF di Trapani in un una sorta di tour delle Oasi WWF. È tutt’ora nel trapanese e la zona che frequenta maggiormente è la riserva naturale regionale “Isole dello stagnone di Marsala”
-Ox Maschio. A differenza del “fratello”non si è mai allontanato dal nido più di 25 chilometri frequentando, come Bobo, assiduamente il medio corso dell’Albegna.
Nido Riserva Naturale Statale Duna Feniglia
2 involati
Fiordaliso femmina. Il gps ha cessato di funzionare il 13 di Agosto. Nel breve periodo intercorso dall’involo era sempre rimasta in zona al massimo raggiungendo la punta ovest dell’Argentario. È stata comunque osservata ripetutamente ed in buona salute dai Carabinieri forestali della riserva naturale fino ai primi di settembre. E incredibilmente ai primi di giugno il segnale GPS riprende e ci avvisa che Fiordaliso era ed è in Marocco!
Freddy Maschio
Il 16 agosto è partito verso sud e 3 giorni dopo ha raggiunto il fiume Tanagro, in Campania, nel tratto che scorre all’interno della riserva naturale regionale foce Sele-Tanagro, Da allora è sempre rimasto in zona con qualche puntata nell’area costiera del parco del Cilento
Nido Parco regionale di Porto Conte
3 Involati
Patty Femmina. Dopo aver lasciato la zona nido l’11 d’agosto ha effettuato un giro di 5 giorni per la Sardegna ovest e sud, rientrando il 16. Il 29 è ripartita decisa verso sud fino alla punta sud occidentale da li con un strana tratta obliqua verso sud est ha volato tutta la notte fino ad entrare in Tunisia da capo Bon. La mattina successiva ha proseguito verso sud ovest entrando in Algeria, ma, a differenza di Celine quando è arrivata nei pressi del Sahara, il primo di settembre, ha, prudentemente, invertito la rotta per tornare sulla costa nei pressi di Annaba dove si trova tutt’ora.
Prince Maschio. È stato il primo dei 3 nati a porto Conte a lasciare la zona nido, il 29 di Luglio dopo un tour per la Sardegna da Nord a Sud l’8 di agosto è arrivato in una zona umida a sud di Olbia dalla quale si è mosso molto poco e dove è ancora presente.
Pavarotti Maschio Purtroppo il GPS ha smesso di funzionare il 31 di Luglio, quando era ancora in zona nido e grazie alla telecamera istallata nello steso abbiamo potuto verificare nei giorni successivi che stava bene volava regolarmente e di tanto in tanto tornava al nido.
2022
Nel 2022, sono state deposte 17 uova in totale, di cui 14 si sono schiuse. Due pulcini sono deceduti prematuramente nei giorni successivi la schiusa e/o prima della data d’involo (uno non inanellato presso il nido “Indiano” in Diaccia Botrona ed un altro – IHA – dopo l’inanellamento nel nido di Porto Conte in Sardegna). Di conseguenza, a fine stagione, si sono involati 12 giovani falchi da 6 nidi. In generale, un buon successo di giovani involati su uova deposte e schiuse. La stagione 2023 potrebbe portate ad un incremento se le coppie nei nidi di Capraia nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Duna Feniglia all’Argentario portino a termine la stagione riproduttiva con uova e schiuse.
2021
Nonostante le difficoltà imposte dalle restrizioni relative alla diffusione del virus COVID-19, anche quest’anno è stato possibile portare a termine il monitoraggio della popolazione nidificante di falco pescatore ed effettuare regolarmente tutte le operazioni di campo. Il 2021 ha portato alcune buone notizie. In totale, si sono riprodotte 7 coppie di falco pescatore di cui 6 in Toscana ed 1 in Sardegna. Sono state deposte 19 uova, se ne sono schiuse 14 ed 11 giovani si sono involati. Tre piccoli purtroppo sono deceduti prima dell’involo. Ma andiamo a vedere i dettagli di ogni coppia. La coppia sarda, formata da un maschio di origine Corsa e da una femmina di origine sconosciuta, si era già riprodotta con successo nel 2020 e quest’anno si è ripetuta dando alla luce 3 pulli che si sono involati in estate. Le altre coppie, come ogni anno sono state quelle di: Parco Regionale della Maremma (3 uova deposte, ma zero schiuse), le due della Riserva Naturale della Diaccia Botrona, rispettivamente con 4 uova deposte e 3 pulli all’involo per il nido “indiano” e 3 uova deposte ed 1 solo pulcino nato ma poi morto perché caduto dal nido, per il nido “centrale”. Nelle oasi WWF invece, a sud la coppia di Orbetello ha deposto 3 uova da cui si sono involati 3 bellissimi giovani, mentre a nord la coppia di Orti-Bottagone ha deposto 3 uova da cui si sono involati 2 giovani. La settima coppia è una NEW ENTRY del 2021. Per la prima volta dopo oltre 50 anni di assenza, la specie è tornata a nidificare anche nell’Arcipelago Toscano e più precisamente nell’isola di Capraia. La coppia inesperta, alla sua prima esperienza riproduttiva, ha deposto 3 uova che purtroppo non si sono schiuse. Ciononostante, la notizia fa ben sperare per gli anni futuri. La speranza è quella che possano involarsi dei nuovi falchi pescatori anche da qui! Bisogna aggiungere che al Parco della Maremma, ad inizio primavera, un’altra coppia formata dal nostro caro e vecchio (15 anni) Indy ed una femmina di origine sconosciuta, hanno provato ad accoppiarsi e a mettere su casa senza però deporre alcun uovo. Chissà che il 2022, non ci regali un’altra sorpresa ?! Ma che fine hanno fatto i giovani falchi involatisi alla fine dell’estate? Quest’anno è stato possibile monitorare con i GPS satellitare 6 degli 11 individui che si sono involati. Brandy da Orti-Bottagone si è spostato nel sud della Francia presso le saline d’Hyères dove è ancora attualmente. Suo fratello Balù, è stato invece recuperato in Sicilia in evidentemente stato di deperimento a causa di una frattura agli arti che non gli permetteva di pescare efficientemente. Da lì è stato poi trasportato ad un centro di riabilitazione ove purtroppo è deceduto poco dopo il ricovero. Iapichino dal nido dell’indiano è morto poco lontano dal nido in Diaccia. Suo fratello Idem ha invece raggiunto con una lunghissima migrazione l’Africa sub-sahariana e più precisamente il Gambia dove però abbiamo perso sue tracce in Novembre a causa di una scarsa copertura del segnale. Omnia ed Orey, i due fratelli di Orbetello hanno avuto due sorti diverse. Il primo sta trascorrendo l’inverno nelle pescose saline di Trapani, nella Sicilia Occidentale, mentre Orey partito in migrazione in Agosto ha conosciuto la fine dei suoi giorni dopo pochi chilometri di volo. E’ stato infatti ritrovato folgorato sotto una linea della media tensione presso Bracciano, nel Lazio. Non abbiamo potuto far altro che registrare il dato e recuperare lo strumento.
2020
Le coppie che abbiamo sono 5: Parco regionale della Maremma, Riserva naturale regionale Diaccia Botrona (2), Oasi WWF di Orbetello e Orti Bottagone. Le uova deposte sicuramente quest’anno sono 13: 3 Parco Maremma 7 Diaccia Botrona (4+3), 3 Orbetello. Su queste abbiamo il dato preciso perché su tutti e 4 i nidi sono istallate telecamere. Sulla coppia Orti Bottagone abbiamo dati più incerti perché sembrerebbe aver deposto, ma su questo non abbiamo certezze in quanto eravamo in pieno periodo di lockdown e le osservazioni erano problematiche, fatto è che se anche avesse deposto non ha portato a termine la nidificazione per motivazioni sconosciute (predazione delle uova?); la coppia è comunque rimasta in zona. Delle 13 uova se ne sono schiuse 9 (2 Maremma 4 Diaccia Botrona (2+2), 3 Orbetello) e questo dato eguaglia il record stabilito lo scorso anno (verificate). Purtroppo 4 pulli sono morti: tutti e tre quelli di Orbetello e uno dei due del centrale nella Diaccia Botrona. I primi due di Orbetello per cause sconosciute in quanto c’è stato un blackout del sistema di telecamere, mentre il terzo ha tentato un involo forse troppo presto ed è rimasto sul terreno e poi probabilmente predato da una volpe in quanto abbiamo trovato i resti a un centinaio di metri dal nido. Quello del centrale invece è caduto dal nido a pochi giorni dalla schiusa. I cinque invece che si sono involati regolarmente erano tutti animali in ottima salute ed in particolare i due del Parco della Maremma erano tra i più bei giovani che abbiamo inanellato e dotati di gps in questi anni in Maremma (oltre 40). Attualmente “Misti” dopo un’itinerario verso nord che l’ha portato ad attraversare la Toscana, la Liguria, la Provenza, si è fermato a sud di Tolosa per circa un mese e da qualche giorno è ripartito superando i Pirenei, a oltre 2000 mt di altezza: ha attraversato tutta la Spagna, lo stretto di Gibilterra e ora si trova lungo la costa del Marocco, continuando a volare a sud, una rotta da falco britannico o nordico più che da mediterraneo. L’altro nato in Maremma, “Mauna Loa”, ha invece seguito una rotta più classica andando verso sud fino alla Calabria per poi risalire e fermarsi al lago di Occhito tra il Molise e la Puglia. Invece “Cotopaxi”, nato nel nido Centrale della Diaccia Botrona, sempre andando a sud si è fermato all’oasi WWF di Persano in provincia di Salerno, come prima di lui hanno fatto altri giovani nati in Maremma. “Infiernillo”, anche lui nato in Diaccia Botrona sul nido Indiano, invece è andato sparato in Sicilia e si è posizionato sul lago Trinità in provincia di Agrigento, anche questa una località già utilizzata da altri giovani maremmani nel primo anno di vita. Poi come tutti gli anni ne abbiamo uno un po’ “bamboccione” che quest’anno è “Imbabura” che frequenta ancora prevalentemente la Diaccia Botrona, anche se ogni tanto fa qualche escursione, ma senza esagerare…