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Stagioni 2011 2024

Stagioni

2011 – 2024

2024

La stagione 2024 un altro successo. Sono nati ad oggi 17 falchi pescatori, record italiano finora. Con l’aggiunta del nido in Sardegna e un’altra coppia riproduttiva che ha schiuso due uova. Così suddivise: 3 nati in primo nido Porto Conte, 2 in nuovo nido Porto Conte. 3 nati in Feniglia, 3 in Diaccia Botrona 2 ad Orbetello, 2 ad Orti Bottagone e 2 al Parco Maremma. Di questi, uno è morto nel nido in Diaccia Botrona, per incidente causato da una spigola ancora viva che ha gettato con un colpo di coda il piccolo fuori dal nido.
Dopo l’estate, tutti e 16 i giovani si sono involati con successo. Un bel risultato.
Di questi, 7 hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere Africa (Marocco, Algeria, Mauritania) e ben 4 hanno fatto migrazione lunga superando il deserto del Shaara.
Di recente abbiamo avuto i risultati da ISPRA per l’esame biologico dei sessi.
Su 17 nati, ben 10 femmine e 7 maschi. Sul primo nido di Porto Conte ben tre femmine su tre uova schiuse. E sono 4 le femmine che hanno superato il Mediterraneo.
Unico neo e brutta storia, due giovani involati dal nido dell’Oasi WWF Orti Bottagone sono morti per impatto con le pale eoliche di fronte l’Oasi a Piombino. Sempre regolari invece le presenze nel nido di Capraia, individui singoli e non coppie, che fanno ben sperare per la prossima stagione.

nido Porto Conte 2
2023

Il 2023 è sicuramente l’anno dei record per i falchi pescatori italiani. Il numero degli involi ha in effetti eguagliato quello del 2022 (12), ma per i dati che abbiamo a metà ottobre la situazione  sembra molto migliore per quanto riguarda la sopravvivenza.

Lo scorso anno sui dodici involati avevamo 2 morti sicure, una probabile, 4 con GPS che non trasmettevano e 5 sicuramente vivi (3 lo sono ancora oggi).

Per gli involati 2023 non abbiamo morti né accertate né presunte abbiamo 2 GPS che non trasmettono e 10 sicuramente vivi.

Esaminiamo la situazione nido per nido

Parco Maremma Nido SP1
1 involato

Mina Femmina. Spostamenti modesti attualmente è nel medio tratto del fiume Ombrone in Provincia di Grosseto

Riserva Naturale regionale Diaccia Botrona
1 involato

Celine Femmina. Lo spostamento più spettacolare: dopo non essersi mai allontanata più di poche centinaia di metri dal nido il 24 settembre è partita e no stop la mattina dopo era già in Tunisia, avendo volato solo sul mare ha attraversato il Sahara  algerino fino a raggiungere il Mali il primo Ottobre. Si è poi avvicinata alla costa atlantica ed attualmente è sul fiume Senegal che segna il confine tra lo stato omonimo e la Mauritania, nei pressi di un parco nazionale che si chiama “Santuario nazionale degli uccelli”, un nome che è tutto un programma.

Oasi WWF Orti Bottagone
3 Involati

Bobo Maschio. Dopo qualche giro toscano a corto raggio verso nord e una capatina nell’Arcipelago toscano (Elba  e Pianosa) è partito verso sud e il 15 agosto   Edd ha raggiunto ii laghi costieri del parco nazionale del Circeo. Dopo un passaggio sull’isola di Ponza e una a Castel Volturno (nel giro di due giorni) è tornato nuovamente nei laghi del parco del Circeo  dove si trova ancora oggi

Bertè Femmina. È partita verso nord facendo la costa toscana poi tutta  la Liguria fino ad arrivare in Costa Azzurra poi è tornata indietro facendo lo stesso percorso al contrario, dall’oasi ha tagliato per l’arcipelago toscano,  Elba e Pianosa, poi Corsica fino al sud-ovest della Sardegna. Da lì dopo un tentativo verso sud e quindi verso l’Africa è tornata indietro e si è fermata negli stagni di Oristano dove è tutt’ora

Benji maschio. Anche lui ha seguito la rotta di Bertè, Toscana e liguria, però non ha passato il confine italiano e tornata indietro ha proseguito verso Orbetello frequentando però assiduamente il medio corso del fiume Albegna dove si trova tutt’ora

Oasi WWF di Orbetello
2 Involati

Omega maschio. Partito verso sud molto presto, il 2 di agosto, facendo tutta la costa tirrenica 4 giorni dopo ha passato lo stretto di Messina, proseguito lungo la costa nord della Sicilia per arrivare l’8 agosto nel Trapanese dove ha stazionato anche nell’oasi WWF di Trapani in un una sorta di tour delle Oasi WWF. È tutt’ora nel trapanese e la zona che frequenta maggiormente è la riserva naturale regionale “Isole dello stagnone di Marsala”

-Ox Maschio. A differenza del “fratello”non si è mai allontanato dal nido più di 25 chilometri frequentando, come Bobo, assiduamente il medio corso dell’Albegna.

Nido Riserva Naturale Statale Duna Feniglia
2 involati

Fiordaliso femmina. Il gps ha cessato di funzionare il 13 di Agosto. Nel breve periodo intercorso dall’involo era sempre rimasta in zona al massimo raggiungendo la punta ovest dell’Argentario. È stata comunque osservata ripetutamente ed in buona salute dai Carabinieri forestali della riserva naturale fino ai primi di settembre. E incredibilmente ai primi di giugno il segnale GPS riprende e ci avvisa che Fiordaliso era ed è in Marocco!

Freddy Maschio

Il 16 agosto è partito verso sud e 3 giorni dopo ha raggiunto il fiume Tanagro, in Campania, nel tratto che scorre all’interno della riserva naturale regionale foce Sele-Tanagro, Da allora è sempre rimasto in zona con qualche puntata nell’area costiera del parco del Cilento

Nido Parco regionale di Porto Conte
3 Involati

Patty Femmina. Dopo aver lasciato la zona nido l’11 d’agosto ha effettuato un giro di 5 giorni per la Sardegna  ovest e sud, rientrando il 16. Il 29 è ripartita decisa verso sud fino alla punta sud occidentale da li con un strana tratta obliqua verso sud est ha volato tutta la notte fino ad entrare in Tunisia da capo Bon. La mattina successiva ha proseguito verso sud ovest entrando in Algeria, ma, a differenza di Celine quando è arrivata nei pressi del Sahara, il primo di settembre, ha, prudentemente, invertito la rotta per tornare sulla costa nei pressi di Annaba dove si trova tutt’ora.

Prince Maschio. È stato il primo dei 3 nati a porto Conte a lasciare la zona nido, il 29 di Luglio dopo un tour per la Sardegna da Nord a Sud l’8 di agosto è arrivato in una zona umida a sud di Olbia dalla quale si è mosso molto poco e dove è ancora presente.

Pavarotti Maschio Purtroppo il GPS ha smesso di funzionare il 31 di Luglio, quando era ancora in zona nido e grazie alla telecamera istallata nello steso abbiamo potuto verificare nei giorni successivi che stava bene volava regolarmente e di tanto in tanto tornava al nido.

webcam
2022

Nel 2022, sono state deposte 17 uova in totale, di cui 14 si sono schiuse. Due pulcini sono deceduti prematuramente nei giorni successivi la schiusa e/o prima della data d’involo (uno non inanellato presso il nido “Indiano” in Diaccia Botrona ed un altro – IHA – dopo l’inanellamento nel nido di Porto Conte in Sardegna). Di conseguenza, a fine stagione, si sono involati 12 giovani falchi da 6 nidi. In generale, un buon successo di giovani involati su uova deposte e schiuse. La stagione 2023 potrebbe portate ad un incremento se le coppie nei nidi di Capraia nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Duna Feniglia all’Argentario portino a termine la stagione riproduttiva con uova e schiuse.

portoconte1
2021

Nonostante le difficoltà imposte dalle restrizioni relative alla diffusione del virus COVID-19, anche quest’anno è stato possibile portare a termine il monitoraggio della popolazione nidificante di falco pescatore ed effettuare regolarmente tutte le operazioni di campo. Il 2021 ha portato alcune buone notizie. In totale, si sono riprodotte 7 coppie di falco pescatore di cui 6 in Toscana ed 1 in Sardegna. Sono state deposte 19 uova, se ne sono schiuse 14 ed 11 giovani si sono involati. Tre piccoli purtroppo sono deceduti prima dell’involo. Ma andiamo a vedere i dettagli di ogni coppia. La coppia sarda, formata da un maschio di origine Corsa e da una femmina di origine sconosciuta, si era già riprodotta con successo nel 2020 e quest’anno si è ripetuta dando alla luce 3 pulli che si sono involati in estate. Le altre coppie, come ogni anno sono state quelle di: Parco Regionale della Maremma (3 uova deposte, ma zero schiuse), le due della Riserva Naturale della Diaccia Botrona, rispettivamente con 4 uova deposte e 3 pulli all’involo per il nido “indiano” e 3 uova deposte ed 1 solo pulcino nato ma poi morto perché caduto dal nido, per il nido “centrale”. Nelle oasi WWF invece, a sud la coppia di Orbetello ha deposto 3 uova da cui si sono involati 3 bellissimi giovani, mentre a nord la coppia di Orti-Bottagone ha deposto 3 uova da cui si sono involati 2 giovani. La settima coppia è una NEW ENTRY del 2021. Per la prima volta dopo oltre 50 anni di assenza, la specie è tornata a nidificare anche nell’Arcipelago Toscano e più precisamente nell’isola di Capraia. La coppia inesperta, alla sua prima esperienza riproduttiva, ha deposto 3 uova che purtroppo non si sono schiuse. Ciononostante, la notizia fa ben sperare per gli anni futuri. La speranza è quella che possano involarsi dei nuovi falchi pescatori anche da qui! Bisogna aggiungere che al Parco della Maremma, ad inizio primavera, un’altra coppia formata dal nostro caro e vecchio (15 anni) Indy ed una femmina di origine sconosciuta, hanno provato ad accoppiarsi e a mettere su casa senza però deporre alcun uovo. Chissà che il 2022, non ci regali un’altra sorpresa ?! Ma che fine hanno fatto i giovani falchi involatisi alla fine dell’estate? Quest’anno è stato possibile monitorare con i GPS satellitare 6 degli 11 individui che si sono involati. Brandy da Orti-Bottagone si è spostato nel sud della Francia presso le saline d’Hyères dove è ancora attualmente. Suo fratello Balù, è stato invece recuperato in Sicilia in evidentemente stato di deperimento a causa di una frattura agli arti che non gli permetteva di pescare efficientemente. Da lì è stato poi trasportato ad un centro di riabilitazione ove purtroppo è deceduto poco dopo il ricovero. Iapichino dal nido dell’indiano è morto poco lontano dal nido in Diaccia. Suo fratello Idem ha invece raggiunto con una lunghissima migrazione l’Africa sub-sahariana e più precisamente il Gambia dove però abbiamo perso sue tracce in Novembre a causa di una scarsa copertura del segnale. Omnia ed Orey, i due fratelli di Orbetello hanno avuto due sorti diverse. Il primo sta trascorrendo l’inverno nelle pescose saline di Trapani, nella Sicilia Occidentale, mentre Orey partito in migrazione in Agosto ha conosciuto la fine dei suoi giorni dopo pochi chilometri di volo. E’ stato infatti ritrovato folgorato sotto una linea della media tensione presso Bracciano, nel Lazio. Non abbiamo potuto far altro che registrare il dato e recuperare lo strumento.

foto_falco_2021
2020

Le coppie che abbiamo sono 5: Parco regionale della Maremma, Riserva naturale regionale Diaccia Botrona (2), Oasi WWF di Orbetello e Orti Bottagone. Le uova deposte sicuramente quest’anno sono 13: 3 Parco Maremma 7 Diaccia Botrona (4+3), 3 Orbetello. Su queste abbiamo il dato preciso perché su tutti e 4 i nidi sono istallate telecamere. Sulla coppia Orti Bottagone abbiamo dati più incerti perché sembrerebbe aver deposto, ma su questo non abbiamo certezze in quanto eravamo in pieno periodo di lockdown e le osservazioni erano problematiche, fatto è che se anche avesse deposto non ha portato a termine la nidificazione per motivazioni sconosciute (predazione delle uova?); la coppia è comunque rimasta in zona. Delle 13 uova se ne sono schiuse 9 (2 Maremma 4 Diaccia Botrona (2+2), 3 Orbetello) e questo dato eguaglia il record stabilito lo scorso anno (verificate). Purtroppo 4 pulli sono morti: tutti e tre quelli di Orbetello e uno dei due del centrale nella Diaccia Botrona. I primi due di Orbetello per cause sconosciute in quanto c’è stato un blackout del sistema di telecamere, mentre il terzo ha tentato un involo forse troppo presto ed è rimasto sul terreno e poi probabilmente predato da una volpe in quanto abbiamo trovato i resti a un centinaio di metri dal nido. Quello del centrale invece è caduto dal nido a pochi giorni dalla schiusa. I cinque invece che si sono involati regolarmente erano tutti animali in ottima salute ed in particolare i due del Parco della Maremma erano tra i più bei giovani che abbiamo inanellato e dotati di gps in questi anni in Maremma (oltre 40). Attualmente “Misti” dopo un’itinerario verso nord che l’ha portato ad attraversare la Toscana, la Liguria, la Provenza, si è fermato a sud di Tolosa per circa un mese e da qualche giorno è ripartito superando i Pirenei, a oltre 2000 mt di altezza: ha attraversato tutta la Spagna, lo stretto di Gibilterra e ora si trova lungo la costa del Marocco, continuando a volare a sud, una rotta da falco britannico o nordico più che da mediterraneo. L’altro nato in Maremma, “Mauna Loa”, ha invece seguito una rotta più classica andando verso sud fino alla Calabria per poi risalire e fermarsi al lago di Occhito tra il Molise e la Puglia. Invece “Cotopaxi”, nato nel nido Centrale della Diaccia Botrona, sempre andando a sud si è fermato all’oasi WWF di Persano in provincia di Salerno, come prima di lui hanno fatto altri giovani nati in Maremma. “Infiernillo”, anche lui nato in Diaccia Botrona sul nido Indiano, invece è andato sparato in Sicilia e si è posizionato sul lago Trinità in provincia di Agrigento, anche questa una località già utilizzata da altri giovani maremmani nel primo anno di vita. Poi come tutti gli anni ne abbiamo uno un po’ “bamboccione” che quest’anno è “Imbabura” che frequenta ancora prevalentemente la Diaccia Botrona, anche se ogni tanto fa qualche escursione, ma senza esagerare…

2019

Liberata Elba al Parco della Maremma

Per la Giornata Mondiale della Biodiversità (22/05/2019) si è svolto il Bioblitz a Caccia di specie aliene nel Parco della Maremma, organizzato da Federparchi, nell’ambito del Progetto Life ASAP con la collaborazione di Legambiente.
In contemporanea i partecipanti hanno assistito alla liberazione di un esemplare femmina di Falco PescatorE, che, a causa di una grave intossicazione alimentare, era stato prelevato un mese fa ed inviato in un centro di recupero.
Una volta curato al Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici CRUMA di Livorno, è stato liberato ieri.

2019

3 Piccole grandi novità

A marzo 2019 la coppia di Indy, corso di origine, e Marion si è riprodotta per la nona volta, deponendo 3, arrivando a 19 uova deposte totalmente dal 2011, anno in cui la coppia si è costituita, ad oggi.

Indy e Marion sono una delle quattro coppie attualmente presenti in Maremma (ed in Italia).

Aspettiamo la schiusa che avverrà nel mese di maggio.

2018

L’anno della NEW ENTRY !!

Il 2018 ha portato ad una nuova coppia di falchi pescatore che hanno scelto la Maremma per nidificare e riprodursi. Oltre alle tre coppie ormai storiche (una coppia nel Parco Regionale della Maremma e due nella Riserva Naturale della Diaccia Botrona), quest’anno una femmina di origine corsa ed un maschio di origine ignota hanno messo su casa nell’Oasi WWF della Laguna di Orbetello. Un grande passo in avanti per questa piccola popolazione che cresce di anno in anno ed un grande traguardo per il team che lavora al progetto. In totale, le 4 coppie hanno prodotto 8 pulcini (uno al Parco, due pulcini per nido in Diaccia Botrona e ben tre ad Orbetello), che si sono involati ed hanno iniziato il loro viaggio migratorio in Agosto. La presenza di queste coppie sul territorio fa ben sperare anche per il futuro, dato che gli individui presenti attirano altri individui in dispersione in cerca di un territorio dove riprodursi. Il gruppo di lavoro continua a lavorare per favorire la presenza di questa specie con azioni concrete (quali la costruzione di nidi artificiali nelle zone umide costiere toscane e sulle isole dell’Arcipelago Toscano) e mediante un monitoraggio continuo.

Proprio grazie al monitoraggio con i dispostivi GPS-GSM è stato possibile monitorare gli spostamenti dei giovani nati e seguire il loro viaggio migratorio.

Ecco i link per seguire le rotte dei giovani di Falco pescatore nati nel 2018 in Maremma:

Montesquieu (nido Parco Regionale della Maremma)

Cartesio (nido centrale Riserva Diaccia Botrona)

Campanella (nido centrale Riserva Diaccia Botrona)

Anassagora (nido arginone Riserva Diaccia Botrona)

Aristotele (nido arginone Riserva Diaccia Botrona)

Ozzy (nido Oasi WWF Laguna di Orbetello)

Olly (nido Oasi WWF Laguna di Orbetello)

Olaf (nido Oasi WWF Laguna di Orbetello)

2017

Un record per il progetto ed il 100% di uova schiuse!

 Le tre coppie di falco pescatore del 2016 anche nel nuovo anno si sono ritrovate nella stessa area per la stagione riproduttiva 2017. Ogni coppia, due della Diaccia Botrona ed una al Parco della Maremma, ha  portato alle schiusa 3 uova per un totale di 9 pulli.

Tutte e tre i nidi sono costantemente monitorati in tempo reale grazie a delle telecamere. Dopo due mesi di attente cure da parte dei genitori, dalla coppia Indy e Merion, al Parco della Maremma, si sono involati con successo tre pulli chiamati: Massenzio, MarcoAurelio, Maciste.

In Diaccia botrona si sono involati  4 giovani: Agrippa ed Adriano sono i ‘nomi’ dei nati di Geronimo e Pochaontas mentre Caracalla e Claudio sono i giovani nati della coppia formata da  Primo ed Eva.

Anche nel 2017 dopo 40 giorni dalla nascita i pulli sono stati dotati di anelli di riconoscimento e Gps satellitare per poter studiare i loro movimenti, migrazioni e comportamenti. Sono stati prelevati, in modo rapido ed indolore,  campioni di DNA e misurati i dati anatomici utili alla ricerca scientifica.

2016

Delle tre coppie presenti nel Parco Regionale della Maremma e della Diaccia Botrona, questa stagione ci ha portato tre piccoli per l’anno 2016: dalla coppia Primo ed Eva si sono schiuse due uova su tre e i piccoli sono stati “nominati” Attila e Amerigo, mentre dalla coppia Geronimo e Pocaonthas è nato un solo piccolo falco chiamato Ciccio, che dal nome fa capire il suo buono stato di salute. Le due coppie di falchi pescatori hanno nutrito i loro piccoli appena nati e a circa 40 giorni dalla nascita sono stati forniti di anelli di riconoscimento e Gps satellitare per poter studiare i loro movimenti, migrazioni e comportamenti. Anche le analisi genetiche e del dna, delle uova non schiuse e di tutti i dati anatomici misurati e presi nel momento dell’inanellamento, rapido e indolore, serviranno al gruppo di lavoro, guidato dall’ex presidente del Parco della Maremma, ora presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, ideatore e fondatore del progetto, formato dal naturalista Flavio Monti, il biologo Andrea Sforzi, l’illustratore Alessandro Troisi, il tecnico-faunista Vincenzo Rizzo Pinna, le guardie del parco (in particolare Giuseppe Anselmi e Gianfranco Martini) oltre a collaboratori stranieri.

2015

La popolazione sta crescendo !!

Dopo l’arrivo di una seconda coppia nel 2014, nel 2015 sono state ben 3 le coppie di falco pescatore a nidificare in Maremma. Un grande risultato ed una grande emozione per gli addetti ai lavori del progetto. Sei pulcini si sono involati a fine stagione. La coppia storica del Parco della Maremma ha dato alla luce un solo pulcino (Mandrake), mentre le due coppie della Diaccia Botrona hanno prodotto 5 pulcini in totale: 2 pulcini (Antares e Armstrong) sono nati dalla NUOVA coppia del nido dell’arginone (coppia formata da due individui non inanellati e quindi di origine sconosciuta), e 3 pulcini (Cook, Colombo, Costeaux) dall’altra coppia del nido centrale, già riproduttrice nel 2014.

Tutti gli individui sono stati dotati di GPS per monitorare la migrazione e gli spostamenti invernali che si possono visualizzare, sul sito MoveBank, cliccando sui nomi.

2014

Il 2014 si è rivelato essere un anno particolarmente importante per il progetto. Nel Parco Regionale della Maremma la coppia “storica” di falchi pescatori si è riprodotta con successo per il quarto anno consecutivo. La schiusa è avvenuta il primo di maggio, con la nascita di un pulcino. Ma la novità straordinaria di quest’anno è la presenza di una seconda coppia riproduttiva, che si è insediata su di un nido artificiale costruito nell’ambito del progetto all’interno della riserva Naturale della Diaccia Botrona. Un grande successo! L’area è infatti molto idonea, in quanto estremamente ricca di pesce e situata in una posizione ottimale.

In Diaccia la coppia formata da una femmina con anello blu (dunque rilasciata nell’ambito del progetto) ed un maschio con un anello Euring (che potrebbe essere uno degli individui del progetto che ha perduto l’anello colorato o un individuo proveniente da un altro paese) ha dato alla luce ben tre pulcini!

I dati sono disponibili grazie ad una telecamera installata direttamente sul nido, che trasmette in tempo reale immagini ad un computer collocato all’interno della Casa Rossa, presso il centro visite della Riserva Naturale gestita dalla Provincia di Grosseto. I piccoli falchi e i loro genitori sono monitorati con regolarità e dallo studio delle registrazioni sarà possibile ricavare importanti informazioni su alimentazione e comportamento di questo interessantissimo rapace.

2013

Per il terzo anno consecutivo una coppia di falchi pescatori è tornata a nidificare nella zona delle Saline di San Paolo, in prossimità della foce del fiume Ombrone. Si tratta di un evento di enorme rilevanza scientifica visto che, prima del 2011, erano 42 anni che questi rapaci non si riproducevano sul suolo italiano.

Anche quest’anno i ricercatori hanno assisto negli ultimi mesi alla nidificazione di una coppia di falchi, alla schiusa delle uova e, recentemente, ai primi movimenti dei pulli. Grazie ad un sistema di videosorveglianza che controlla il comportamento dei falchi e quanto avviene intorno a loro
A nidificare ad Alberese è sempre la stessa coppia. Il primo anno (2011) si sono involati due giovani di cui uno a distanza di qualche mese è stato trovato morto in Gambia. Il secondo anno (2012) è nato un solo pulcino anche se le uova deposte erano due.  Quest’anno tre uova e due giovani (un uovo non si è schiuso).
Tre giorni fa c’è stato l’inanellamento e il battesimo alla presenza del presidente del Parco Lucia Venturi e del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri. Presto i falchi, che si chiameranno Jean e Luc in memoria del compianto presidente del parco della Corsica Jean-Luc Chiappini (ucciso un paio di mesi fa da due sicari), dovrebbero involarsi e diventare autonomi.  Quest’anno il progetto prevede un nuovo step: la ricattura dei due giovani,  una volta acquisite buone capacità di volo, per fissare sul loro dorso delle piccole radio satellitari dotate di gps-gsm.