Stagione 2020
Le coppie che abbiamo sono 6, di cui cinque in maremma: Parco Regionale della Maremma, Riserva Naturale Regionale Diaccia Botrona (2), Oasi WWF di Orbetello e Orti Bottagone; la sesta è il nuovo atteso ritorno in Sardegna, con una coppia nel Parco Regionale di Porto Conte nel nord-ovest dell’isola.
Le uova deposte sicuramente quest’anno sono 15: 3 Parco Maremma, 7 Diaccia Botrona (4+3), 3 Orbetello e 2 a Porto Conte – Sardegna.
Sulla coppia Orti Bottagone abbiamo dati più incerti perché sembrerebbe aver deposto, ma su questo non abbiamo certezze in quanto eravamo in pieno periodo di lockdown e le osservazioni erano problematiche, fatto è che se anche avesse deposto non ha portato a termine la nidificazione per motivazioni sconosciute (predazione delle uova?); la coppia è comunque rimasta in zona.
Delle 15 uova se ne sono schiuse 11 (2 Maremma, 4 Diaccia Botrona (2+2), 3 Orbetello, 2 in Sardegna).
Purtroppo 4 pulli sono morti: tutti e tre quelli di Orbetello e uno dei due del nido centrale nella Diaccia Botrona. I primi due di Orbetello per cause sconosciute, mentre il terzo ha tentato un involo forse troppo presto ed è rimasto sul terreno e poi probabilmente predato da una volpe in quanto abbiamo trovato i resti a un centinaio di metri dal nido.
Quello del centrale in Diaccia Botrona invece è caduto dal nido a pochi giorni dalla schiusa.
I sette giovani invece che si sono involati regolarmente erano tutti animali in ottima salute ed in particolare i due del Parco della Maremma erano tra i più bei giovani che abbiamo inanellato e dotati di gps in questi anni in Maremma (oltre 40).
In Sardegna, al Parco Regionale di Porto Conte, un maschio nato e inanellato in Corsica, anello CBB verde, ha incontrato una femmina senza anelli e gps e si è formata la prima coppia sarda dopo 50 anni in una falesia a picco sul mare, nido naturale da loro costruito. Per la prima stagione si è convenuto a non inanellare i piccoli per non creare neanche un minimo disturbo e impossibilità di organizzare al meglio le operazioni in un luogo di difficile accesso. È stato seguito tutto a distanza, compreso involo dei due giovani con successo, dallo staff del Parco e dai volontari LIPU.
Dei falchi seguiti con gps, “Misti”, nato al Parco Maremma, dopo un’itinerario verso nord che l’ha portato ad attraversare la Toscana, la Liguria, la Provenza, si è fermato a sud di Tolosa per circa un mese e da qualche giorno è ripartito superando i Pirenei, a oltre 2000 mt di altezza: ha attraversato tutta la Spagna, lo stretto di Gibilterra e si trova lungo la costa del Marocco, continuando a volare a sud, una rotta da falco britannico o nordico più che da Mediterraneo.
L’altro nato in Maremma, “Mauna Loa”, ha invece seguito una rotta più classica andando verso sud fino alla Calabria per poi risalire e fermarsi al lago di Occhito tra il Molise e la Puglia.
Invece “Cotopaxi”, nato nel nido Centrale della Diaccia Botrona, sempre andando a sud si è fermato all’oasi WWF di Persano in provincia di Salerno, come prima di lui hanno fatto altri giovani nati in Maremma. “Infiernillo”, anche lui nato in Diaccia Botrona sul nido Indiano, invece è andato sparato in Sicilia e si è posizionato sul lago Trinità in provincia di Agrigento, anche questa una località già utilizzata da altri giovani maremmani nel primo anno di vita. “Imbabura” invece frequenta ancora prevalentemente la Diaccia Botrona, avendo preferito spostamenti minori in zona maremma e rimanere in zona dove è nato.
2020